La bici Gravel

Cosa è una gravel bike? Come mai ha avuto successo a livello planetario? Chi sono i ciclisti gravel? Ecco una breve guida con tutte le principali cose da sapere sulle gravel bike.

Il gravel è nato alcuni anni fa negli Stati Uniti, dove ha trovato larga diffusione grazie alla particolare viabilità secondaria americana, caratterizzata da chilometri e chilometri di strade non asfaltate, di ghiaia appunto. Dove, chi voleva percorrere lunghe distante in leggerezza, aveva bisogno di una bici con determinate caratteristiche: copertoni tassellati, un telaio confortevole adatto alle lunghe percorrenze e, perché no, la possibilità di montare comodamente borse da viaggio.

Dunque possiamo dire che le gravel bike sono bici che arrivano in quei percorsi dove una normale bici da strada inizia a fare fatica, mentre una mtb sarebbe al contrario sovra dimensionata.

Ridotta ai minimissimi termini, quei percorsi dove una bici da corsa è troppo rigida e una mountain-bike troppo pesante.
Entrando più nello specifico, ecco alcuni tratti caratteristici delle bici gravel.

Telaio. Può essere di alluminio, acciaio o carbonio, anche se la leggerezza non è il principale requisito richiesto alle bici gravel. La forcella, analogamente, può essere in altrettanti materiali, anche se solitamente si predilige il carbonio (come ad esempio su tutta la gamma gravel Parkpre).
Esistono gravel anche con forcella ammortizzata.

Geometrie. Le geometrie sono comode, poco race, il movimento centrale, e quindi il baricentro, è basso, per garantire stabilità. Gli angoli del telaio sono tendenzialmente aperti, i foderi alti: elementi pensati per favorire al massimo l’assorbimento delle vibrazioni (vedi foto 1). Esistono come detto telai gravel in carbonio con geometrie più simili alla corsa/endurance, quindi con angoli più chiusi e carro più ribassato (vedi foto 2).

Copertoni. I copertoni sono tassellati e più larghi di quelli di una bici da strada. Passiamo infatti dai 28 mm ai 38/40 mm di sezione. Anche in questo caso si privilegia l’assorbimento delle vibrazioni e delle asperità del terreno, per favorire un’esperienza più confortevole possibile.

Freni. I freni sono a disco poiché è fondamentale avere una buona frenata anche in caso di pioggia e fango, per non trascurare sicurezza e alte prestazioni.

Manubrio. Il manubrio è di solito meno esasperato di quello da strada e varia secondo l’uso che si intende farne. Si montano dunque indifferentemente manubri dropbar (foto 2), o flat come le comuni mtb (foto 1); entrambi spesso specifici per gravel.

Potenzialità. Le gravel bike sono ottime bici per fare lunghi viaggi, magari su strade bianche, per percorrere le ciclovie italiane, i sentieri che costeggiano i corsi d’acqua, per chi pedala su strada ma sogna, di tanto di tanto, di lanciarsi in off road. Perché no, anche per i neofiti che cercano una bicicletta per fare un po’ tutto, per fare un po’ di attività fisica, per andare sulla pista ciclabile. Infine, potrebbero sostituire nel tempo le bici urban, le fixed, le single speed in città garantendo maggior sicurezza e stabilità anche sulle strade cittadine.

In Italia questa filosofia, si è diffusa velocemente, con la nascita di numerosi eventi e viaggi che hanno come tema centrale proprio il gravel e sempre più appassionati ne hanno fatto un vero e proprio stile di vita. Chi vive in zone dove le strade bianche sono presenti e diffuse, ha la possibilità, più di altri, di poter capire le potenzialità di questa attività.

Gli amanti del gravel e della mobilità ecosostenibile molto spesso non riescono più a fare a meno di queste bici un po’ road, un po’ MTB, dal fascino retrò, con le quali ci si può spostare e viaggiare comodamente.

Infine, un errore comune è quello di confondere le gravel bike con le CX (ciclocross). Le ciclocross sono bici più nervose delle gravel, con geometrie più race, meno stabili e meno comode. Inoltre il baricentro è più alto, in quanto una delle caratteristiche del ciclocross è quella di saltare gli ostacoli. Per quanto riguarda i copertoni, le CX di solito non offrono la possibilità di montarne di maggiorati, come quelli da 40 mm di sezione, che letteralmente non stanno all’interno del carro e che per regolamento possono arrivare fino a 35 mm

Scopri tutte le bici gravel della gamma Parkpre qui.
Guarda il bike test dell’Algravel qui.
Guarda il bike test della K1Gravel qui.

Credit: Marc Gasch/XPDTN3. – Articolo integrale: Outdoortest.it
Photo Credit: Parkpre Bicycles – Ilaria Cariello per Biciavventure

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